CARISSIMI AMICI
inserisco da oggi, 17 agosto 2017, il tasto per ricevere vostre donazioni...
finora non vi ho mai chiesto nulla..
ho messo qui le mie opere perchè fossero a vostra disposizione e l'ho fatto come scelta politica e personale..
ma la mia vita è diventata durissima...
Mia madre non mi aiuta più in maniera costante ma solo molto saltuariamente.
i miei figli non mi parlano quasi...
il denaro che il mio ex marito mi diede in fase di divorzio, nel 2013, che mi ha permesso di sopravvivere fino ad ora, è terminato...
ricevo mensilmente 800 euro dallo stato ma 500 se ne vanno per l'affitto e le spese di casa..
capite che quel che resta non basta neppure per il cibo mio, per Brugola e per Stellina
Non vi chiedo un ingresso obbligatorio, chi non può o non vuole, continui pura a fruire dei contenuti del mio sito in maniera gratuita...
Ma tu, ora, che entri qui per leggere, guardare, ascoltare, puoi aiutare arianna amaducci...
grazie se lo farai..
fare una donazione è molto semplice, clicca sul tasto e segui le istruzioni...
non vi è un tetto minimo... bastano anche 50 centesimi ogni volta che passi di qui...
grazie, sinceramente
pace e luce nel tuo cuore e nella tua vita
ARIA
Prigioniera
Di un tempo che sfugge
Ferite nell’anima
Nella guerra del mondo
Così cieco
Di fronte agli sguardi
Così sordo
A questa voce che grida
Così ingrato
Per questa vita che trema
Così assurdo
Per questo genio e follia
Nella sera
Che non ha mai fine
Lei scrive la dedica
A colei che l’ha uccisa
Ed è ferma
E non ha mai paura
Ed è intensa
Perché intenso è il suo amore
Ed è viva
Perché non deve morire
Ed è vera
Per chi la comprenderà
Primavera
Forse autunno ed inverno
L’estate è un palpito
Nella lotta dei sensi
E’ il suo grido
Se qualcuno ascolta
E’ il suo canto
Perché la musica è il cuore
E’ una danza
Tra questa terra ed il cielo
E’ il suo sogno
Che ha già lasciato una scia
Notte nera
Lei conta le ore
Il vento la cullerà
Nel suo giorno infinito
Sarà luce
Tra scritti e dipinti
Sarà fuoco
Che brucerà nel suo inferno
Sarà arte
Nel testamento di un volto
Sarà Aria
… e lei non morirà mai.
Dedicato ad Aria Amaducci
Paola Elena Ferri - 8 aprile 2012
PRESENTAZIONE DI
IO NON SONO DI QUI
ALLE MESSAGGERIE SARDE
MAGGIO 2010
«Attimi che scivolano via. Attimi della mia vita che sono un fuoco che consuma i respiri e i sogni, che brucia lacrime asciugate agli occhi insonni.
La sua pelle vibra nelle mie vene disseccate come uno schiocco di vento arido che scandisce un tempo allungato di agonie. Vivo di grida acute e silenziose che
graffiano l’oceano fino alle fosse». Arianna Amaducci è nata a Imola nel 1955; lesbica, buddista, anarchica, e clettica autrice in campo pittorico e poetico, esordisce con un racconto
autobiografico e introspettivo, dal titolo “Io non sono di qui” (ED. WLM 2010). In copertina, un’opera pittorica della stessa autrice, chiamata “Leggerezza”. La Amaducci ci guida in un labirinto
di emozioni intense di ricordi, di sentimenti talvolta contrastanti in mezzo a fremiti lucidi di tenerezza, di pudica sofferenza e di passione. Come un’aliena precipitata sulla terra da un altro
pianeta, s’interroga sullo smarrimento della mente di fronte all'assurdo, al dolore, alla desolazione del vivere e il vuoto del morire attraverso un susseguirsi di immagini, flashback della sua
infanzia tormentata, un'alternarsi di luci e ombre, in bilico tra follia e ragione. Il senso di estraneità che pervade il titolo stesso del romanzo è frutto di un’afasia comunicativa, di un grido
intimo e sofferto nella dolorosa rievocazione del suo microcosmo.
L’incontro, ad ingresso libero, si terrà nel Salotto delle Messaggerie di Piazza Castello 11, Sassari.
PROGETTO NAUSSA
Laboratorio Lesbico di Spiritualità
presenta
ARIANNA AMADUCCI
pittrice, poetessa, scrittrice lesbica
di gran talento e sensibilità
particolare del quadro intitolato 'la notte'
“IO NON SONO DI QUI “
di
ARIANNA AMADUCCI
Repertorio delle sue opere principali e INFO
su FACEBOOK
ARIANNA AMADUCCI
“ Sono l' espressione di una legge infinitamente saggia che in me trova un senso e una necessità: semplicemente vivrò, come specchio di una mente sconvolta che afferma la sua unica verità ... ” p.14
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Progetto Naussa – Laboratorio Lesbico di Spiritualità
Gruppo Naussa – Forum di AlterLes
www.naussa.mastertopforum.com
DETTO DA GUGLIELMO COLOMBERO
per kaiki
Il tempo, il luogo, la sostanza perdevano gli attributi che costituiscono per noi le loro frontiere;la forma non era più che la scorzain brandelli della sostanza;la sostanza fluiva via goccia a goccia in un vuotoche non era il suo contrario; il tempo e l’eternità erano la stessa cosa,come un’acqua nera che fluisce in una falda d’acqua nera immutevole.Marguerite Yourcenar, L’Opera al NeroL’approccio con questa opera prima di Arianna Amaducci, poetessa epittrice di raffinata sensibilità sia figurativa che letteraria, ha suscitato in me unaridda di emozioni contrastanti: devo confessare che, sin dalle prime pagine, la freddezzaprofessionale solitamente imposta all’editor si è subito liquefatta in un coinvolgimentoemotivo che mi ha scosso e turbato profondamente. Gli sprazzi dilirismo struggente che illuminano soprattutto la prima parte, dove Arianna si addentranella dolorosa rievocazione della sua infanzia tormentata, trafiggono comespine, specie quando l’autrice tratteggia il suo «gruppo di famiglia in un interno»:un sordido microcosmo piccolo borghese, in cui il perbenismo ipocrita è talmenteradicato da stendere una cortina di omertà sulle molestie sessuali subite da Ariannain oratorio, colpevolizzando la vittima e non il carnefice.«Oggi io sono l’amore che divora. La calura che toglie le forze. Il miasma asfissianteda cui corre lontano chi ho amato e chi amo»: è quasi una sentenza di condannacontro un innocente che Arianna pronuncia contro se stessa, dopo aver ripercorso conimpietosa lucidità i sentieri del disagio mentale, sfociati in un paio di occasioni in agghiacciantiepisodi di autolesionismo. Emarginata dalla famiglia, divisa fra due amori che incarnanoper lei una lacerazione insanabile, capace di slanci passionali incandescenti seguitida cadute verticali nella più cupa e devastante depressione, Arianna si interroga continuamentesulle radici del proprio malessere. Ma le risposte si contorcono in nuove domande,in altri angosciosi interrogativi irrisolti che continuano a riecheggiarle nella mente.Il senso di estraneità che pervade il titolo stesso del romanzo è frutto di un’afasiacomunicativa, di un grido strozzato che nessuno raccoglie: Arianna non capisce ilmondo in cui vive, come un’aliena precipitata sulla terra da un altro pianeta, e il mondonon capisce lei. «Oggi penso che mi manca qualcosa, una connessione, un meccanismo,un enzima, o non so che altro, e questo mi impedisce di capire la realtà, interpretarla eadattarmi a essa». Eppure la vitalità di Arianna è inesauribile, rigenera se stessa nellacontemplazione della natura, si sublima in piccoli gesti d’amore verso le creature più fragilie indifese, apparentemente insignificanti, ma che invece racchiudono un inestimabile valore:il massaggio amorevole che ridona il respiro a un pesce agonizzante, una tenera carezzache infonde calore alla pelle di una bambina cerebrolesa…La rondine, anche se con un’ala spezzata, ama troppo la vita per lasciarsi morire,e una volta guarita torna a librarsi nell’aria. Arianna Amaducci ha spiccato il volo comescrittrice, e io sono fiero di aver offerto il mio piccolo contributo allo schiudersi di questo prodigio. Guglielmo Colombero